I protagonisti di una epopea


Nel nostro museo non potevano, ovviamente, mancare quelli che sono i nostri eroi: i cavalieri di una straordinaria epopea formativa che ha segnato in maniera unica la storia della cultura italiana e di quella milanese in particolare. A voi e alla vostra attenzione mostriamo i volti e le storie di coloro che hanno guidato e animato la nostra Università per più di un secolo.

Ettore Ferrari

Ettore Ferrari (1845-1929) fu uomo e artista di multiforme ingegno.

Interrotto gli studi giuridici iniziò la sua lunga carriera artistica come incisore e scultore sotto la guida di uno zio paterno. Attivista del comitato d’azione mazziniano, seguì i corsi di lettere e di giurisprudenza all'università di Roma e fu membro dell'Accademia dell'Arcadia.

Ettore Ferrari fu presente sulla scena politica romana per circa cinquanta anni, sempre attivo nell'organizzazione di convegni, comitati, manifestazioni politiche, gruppi di pressione, sempre disponibile a favorire il dialogo tra le forze progressiste.

Tra i monumenti realizzati da Ferrari si ricordano in particolare quelli a Giuseppe Garibaldi a Vicenza (1886), Pisa (1892), Tortona (1895), Rovigo (1897), Macerata (1895), Massa Marittima (1904), Cortona (1895) e Bevagna; ad Antonio Meucci a Staten Island, New York (1923). I monumenti cui la fama del Ferrari è maggiormente legata sono ambedue a Roma: il Giordano Bruno del 1887 a Campo de' Fiori e il Giuseppe Mazzini (1902-1911, ma pensato già a partire dal 1890) sull'Aventino. Il 5 gennaio 1901 fondò a Milano l’università Popolare di Milano.


Gabriele D'annunzio

Gabriele D’Annunzio (1863- 1938), meglio conosciuto come il Vate, è stato per l’Italia e per il mondo intero il poeta della vita avventurosa, del gesto bello ed eroico, della forza e della tenacia.

Autore di alcune delle più memorabili imprese della storia bellica italiana, una su tutte la conquista di Fiume, seppe in seguito ritirarsi nella sua casa museo di Gardone Riviera dove è tutt’ora sepolto insieme ai suoi più fidati legionari della spedizione di Fiume.

Il 5 gennaio 1901, data dell’inaugurazione dell’Università popolare di Milano, al teatro olimpia tenne un appassionato intervento diventando in seguito uno dei più affermati relatori dell’Università. Al poeta ardito e temerario è dedicato il più prestigioso riconoscimento della nostra Università.

Benedetto Croce

Benedetto Croce (1866-1952) filosofo, letterato, simbolo dell’antifascismo sociale e culturale, maestro di estetica, studioso profondo e serio del pensiero hegeliano, resta ancora oggi la figura centrale del dibattito culturale italiano del XX secolo.

Degno di nota fu il sodalizio culturale ed intellettuale con il filosofo Giovanni Gentile le cui strade si separarono dopo che quest’ultimo aderì al fascismo.

Lo spirito fu indubbiamente al centro di quella che fu una continua e costante ricerca nella vita e nel pensiero di Benedetto Croce cui seppe rivendicare con grande determinazione la distinzione e l’autonomia delle varie forme dello spirito.

A questo illustre nostro collaboratore, l’università popolare ha dato vita ad un suo   premio internazionale insieme ad un comitato apposito. Ogni anno una articolata e qualificata giuria seleziona i personaggi che nel mondo hanno saputo dare un impulso significativo al mondo della cultura, dell'arte, della ricerca alimentando il tessuto culturale e collaborativo-formativo tra i paesi.

 

Luigi Einaudi

Luigi Numa Lorenzo Einaudi (1874 – 1961) è da tutti conosciuto per esser stato il secondo Presidente della Repubblica Italiana nonché membro dell’Assemblea costituente.

Fu un famoso e straordinario economista e giornalista; fiero sostenitore delle dottrine liberali fece, ella sua vita politica, una costante e forte battaglia per moralizzare la vita parlamentare.

Fu un tenace difensore della lira e davanti al crescere del pericolo di concentrazione di potere economico, difese sempre la concorrenza intervenendo, sul piano legislativo, per la tutela ed il ripristino della libertà di mercato.

Luigi Einaudi fu un importante e valente collaboratore dell’Università popolare; il suo senso ella morale, del lavoro, dello studio e della libertà come occasione per crescere e migliorarsi sono alcuni dei preziosi regali che ha lasciato nel modo di intendere la società e la vita formativa della nostra università.

Carlo Ravasio

Carlo Ravasio (1897-1979) fu presidente, anche se forse sarebbe meglio dire commissario, dell’Università Popolare di Milano durante il tetro periodo fascista.

Politico, poeta e giornalista aderì ai fasci fin dal 1921; tutta la sua personale attività artistica fu sempre messa al servizio del fascismo fino a scrivere e comporre persino inni che celebrassero il regime.

Diresse alcune riviste fasciste come “Nuovo Araldo” e “Popolo di Lombardia” e curò la Terza pagina del giornale “Popolo d’Italia”.  Aderì alla Repubblica Sociale Italiana e, conclusa la guerra, si allontanò definitivamente dalla politica.

Tina Lagostena Bassi 

Tina Lagostena Bassi (1926-2008).

Rettore fino al 2008, Tina Lagostena Bassi ha messo le esigenze del corpo studenti al centro del suo servizio assicurandosi sempre che potessero avere una offerta didattica e di studio di altissima qualità, una offerta che doveva essere aperta a tutti indipendentemente dalle capacità o anche dalle occupazioni. Una collaborazione, quella con la nostra Università, che comincia già negli anni Settanta quando, proprio anche grazie a lei, nel 1979 l’Università popolare di Milano vede la luce. Una spinta, questa, che era da sempre innata nel suo essere e nei suoi principi fin da quando, giovane e determinata avvocata, difese le giovani vittime del Circeo dando vita anche ad una battaglia giuridica contro lo stupro, una battaglia che con lei divenne anche sociale e culturale.

Famose, in tal senso, divennero le sue arringhe, profonde, asciutte ma dense e forti come un grido sociale, soprattutto quando, con grande determinazione, elencava le tante violenze fisiche e psicologiche che le sue assistite avevano subito, contribuendo così a rompere un muro di silenzio e di indifferenza.

Divenne, nel 1994, uno dei parlamentari più apprezzati della Camera dei deputati per poi divenire nel 2006 Rettore Magnifico della nostra Università. Un incarico che portò a termine con grande passione, competenza e determinazione e che si concluse, purtroppo, nel 2008 con la sua scomparsa che lasciò un grande vuoto particolarmente in tutti noi e nella nostra Università.

Giancarlo Rinaldi

Giancarlo Rinaldi è nato a Napoli il 9.3.1952.

Laureato in Filosofia nel 1974 con una tesi in Religioni del Mondo Classico.

Ha lavorato nell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” come assistente presso la Cattedra di Storia Greca e Romana. È stato quindi dal 1.11.1994 in servizio quale ricercatore presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli (Dipartimento di Studi Asiatici).

La sua specializzazione è la storia religiosa dell’Impero Romano con particolare riguardo al cristianesimo antico nelle province orientali, ai conflitti religiosi, al conflitto tra paganesimo e cristianesimo ed ai rapporti tra le comunità cristiane e il potere politico.

Ha fondato nel 1978 l’Associazione per lo Studio e la Divulgazione dell’Archeologia Biblica, successivamente denominata Centro Studi sulle Civiltà e le Religioni del Mediterraneo e riconosciuta dalla Regione Campania, con apposita legge, quale Ente di notevole rilievo culturale. Nel 1995 ha fondato con il sostegno del Cartello degli Industriali dei Castelli Romani il Centro Internazionale per lo Studio della Civiltà dei Severi di cui è stato anche presidente.

Nel 1996 ha fondato l’Università Popolare del Tuscolano (Roma) di cui è stato presidente fino al 2001. Particolarmente sensibile all’impegno nel campo dell’Educazione degli Adulti, è stato dal 1997 al 2007 presidente della Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane (C.N.U.P.I.), ente dotato di riconoscimento della personalità giuridica con apposito decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica oltre che Ente accreditato per la Formazione del Personale della Scuola dal Ministero competente. È attualmente presidente del Centro per l’Alta Formazione Integrata, la cui attività specifica è lo svolgimento di Master Universitari in regime di convenzione tra Atenei di Stato ed Enti di Formazione privati.

Marco Grappeggia

Marco Grappeggia inizia gli studi superiori in Italia, successivamente si trasferisce a New York City dove termina gli studi ed entra alla Columbia University - programma ALP, perfeziona ed approfondisce la lingua inglese e raggiunge gli obiettivi accademici. In un secondo tempo ottiene il B.A. e successivamente dopo la laurea un Ms. Nel 1995 coofonda ad Abijan la UIBS e contestualmente prosegue gli studi.

Dal 2005 Marco Grappeggia è presidente dell'Università popolare degli Studi di Milano. In particolare, il ruolo istituzionale gli conferisce il mandato per gestire e dirigere le relazioni e l'organizzazione dell'Ateneo. Relazioni che hanno permesso alla nostra università di poter vantare contatti e collaborazioni accademiche e formative in varie parti del mondo.

Marco Grappeggia si occupa delle relazioni e delle collaborazioni con altre università italiane ed estere con le quali ha stipulato accordi nell'ambito delle ricerche scientifiche, e per lo scambio di docenti, studenti e ricercatori.

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